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PAROLE D’AUTORE: LA SCRITTRICE TARA STERN SI RACCONTA

Nel creare il personaggio di Iris, ti sei ispirata a qualcuno in particolare? Come hai sviluppato il suo carattere e la sua passione per la moda?

No, non direi che per creare il personaggio di Iris mi sono ispirata a qualcuno in particolare. Quando ho bisogno di ispirazione mi guardo intorno, osservo e cerco di capire cosa potrebbe essermi utile. È un processo di elaborazione, di immaginazione, perché mi lascio trasportare dal personaggio; non sempre sono io a decidere come reagirà il mio personaggio, che nella mia testa è a tutti gli effetti una persona che pensa, parla e agisce come meglio crede. La passione per la moda di Iris invece è stata più un mio, potremmo chiamarlo “sogno”, perché il mondo della moda mi piace; mi ha sempre affascinata disegnare modelli di abiti e partendo da lì poi mi è stato facile immaginare come i miei personaggi si sarebbero mossi all’interno di Aurum, e la passione di Iris la sentivo fortissima. Quindi il suo carattere e la sua passione sono un po’ frutto della mia fantasia, ma anche del volere di Iris che era sempre lì, pronta a stravolgere le mie idee. Questa è Iris.

La relazione tra Iris e Andrea evolve da un iniziale scontro a un legame più profondo. Quali sono state le tue intenzioni nel rappresentare questo percorso dall’odio all’amore?

L’evoluzione del rapporto tra Iris e Andrea è effettivamente la rappresentazione precisa di come l’odio si trasforma in amore, ma quello che realmente mi interessata di questa transizione è come magari una giornata storta può influire sul rapporto tra due persone. Oddio, so che potrebbe essere un’allerta spoiler grande come una casa, ma è d’obbligo parlarne perché, se Iris e Andrea non si fossero scontrati su quel pianerottolo, chi lo sa, magari non si sarebbero mai innamorati, o magari quello scontro sarebbe potuto essere più civile, meno infuocato da parte di Iris, che lo ha trattato malissimo. Ammetto di averla odiata in quel momento, perché ha dovuto trattarlo così? Iris è riuscita a sfuggire persino al mio controllo, vi direte, figuriamoci a quello di Andrea… ma non è così, perché nonostante Iris parta in quarta, Andrea capisce che dietro a tutta quella rabbia c’è molto di più.

L’odio non prescinde dall’amore e l’amore non prescinde dall’odio, so che potrebbe suonare come un cliché, ma non si sa cosa ci riserva la vita, un giorno potrebbero essere rose e fiori, l’altro cactus, ma non per questo bisogna arrendersi. Una giornata storta non può condizionare la nostra intera vita.

Iris e Andrea ne sono l’esempio, perché loro sono riusciti ad andare oltre: oltre la prima impressione, oltre l’odio, oltre le difficoltà. Loro, ci sono riusciti, grazie all’amore.

Il mondo della moda è centrale nel romanzo. Qual è stata la tua esperienza o ricerca per descrivere questo ambiente in modo così dettagliato e realistico?

Premetto di non avere alcuna esperienza nel mondo della moda, ma avendo la passione per il disegno spesso mi sono divertita a buttare giù qualche bozzetto ed è, un giorno mentre disegnavo un abito rosso che ho pensato che forse il mondo della moda potesse essere il luogo ideale in cui ambientare il mio romanzo.

A quel punto per me era fondamentale riportare al lettore una descrizione dell’ambiente il più realistica possibile; qualsiasi dettaglio, per quanto piccolo, era oggetto di ricerca. Non mi piace lasciare le cose al caso.

La figura di Veronica rappresenta l’antagonista per eccellenza. Come hai costruito il suo personaggio e quali dinamiche familiari volevi esplorare attraverso di lei?

Il personaggio di Veronica è macchinatore, egoista, avido… incarna esattamente quanto di peggio ci può essere, ed è così che ho iniziato a immaginare di avere Veronica davanti a me. Mi serviva un contrasto e, in questo caso, chi meglio di una matrigna poteva incarnare questo personaggio?

Il fatto che Veronica porti il cognome Santini non è casuale, perché simboleggia il netto contrasto tra la sua parte esteriore e la sua parte interiore. Lei fa in modo che il rapporto tra Claudio, Iris e Anna, inizialmente solido, si incrini; mentre Claudio è succube, Iris vede il marcio che c’è nella matrigna. Veronica incarna gli ostacoli da superare che ci potrebbero essere in una famiglia. Sarebbe facile mollare tutto al primo problema, dissapore o litigio, ma quello che dobbiamo capire è che la chiave per essere felici è non arrendersi. La famiglia non la scegli, in bene o in male sarà sempre la tua famiglia e per nessuna “Veronica” al mondo la devi abbandonare.

Iris è costretta a convivere con il successo immeritato della sorellastra Vanessa. Cosa volevi trasmettere con questo contrasto tra talento e nepotismo?

Il contrasto tra talento e nepotismo è un tema di cui si sente parlare spesso, ed è il motivo per cui chi si ritrova a subirlo molla tutto alla prima occasione. Ciò che vorrei trasmettere tramite l’esperienza di Iris è il semplice fatto che, quando si ama ciò che si fa, bisogna lottare per ottenerlo, nonostante il “figlio di” di turno perché, se oltre al talento hai la passione, ce la si puoi fare, anche se non sarà facile e davanti a te avrai momenti duri che più e più volte ti inviteranno a mollare. La resa è allettante, è comoda, ma alla fine ti devasta e la resistenza è dura, è sofferenza, ma ti ripaga con la più dolce delle vittorie. Chiedete a Iris, se non mi credete.

La trama tocca temi come la famiglia, la carriera e il tradimento. Qual è per te il messaggio principale che i lettori dovrebbero cogliere da questi elementi?

Credo che ormai abbiate capito come la penso, in Amore in passerella il concetto fondamentale è il non arrendersi mai. D’altronde la famiglia richiede dedizione, come anche la carriera, e per quanto questi temi possano sembrare agli antipodi, sono due parti di una persona che si incontrano e a volte si scontrano, sta a noi trovare il modo di conciliare le dinamiche della nostra vita. Per il tradimento, che dire, a Veronica non è servito poi molto. L’insegnamento che dovremmo trarre da questo è che tradire non porta a niente di buono, prima o poi la verità verrà a galla e quando si presenteranno le dovute conseguenze, saremo pronti ad affrontarle?

Il rapporto tra Iris e Andrea si sviluppa anche attraverso la convivenza forzata. Quanto pensi che le situazioni casuali o il “destino” possano giocare un ruolo nelle relazioni romantiche?

Avete mai pensato a quante persone ci sono al mondo? Ma noi ne scegliamo una, una su un milione direbbe Alex Britti, ed è proprio quando destino e caso decidono di intervenire che per noi diventa facile trovare la persona giusta.

Il tradimento di Veronica e la scoperta del complotto contro *Aurum* danno una svolta importante alla trama. Hai sempre saputo che la storia avrebbe preso questa direzione, o è stato un elemento che hai sviluppato durante la scrittura?

Sapevo che prima o poi avrei dovuto dare una svolta alla trama e l’idea c’era, portava nella direzione di un tradimento da parte di Veronica, ma è durante la scrittura che realmente ha preso forma l’idea così come la vedete. Era Veronica stessa a portarmi nella direzione giusta, trasformando ciò che a grandi linee avevo abbozzato, in qualcosa di ben più contorno e subdolo. Spesso mi capita di cambiare idea in corso d’opera, perché non sempre ciò che ci immaginiamo è la cosa giusta da scrivere. Si parla tanto di blocco dello scrittore, ma io non ci credo, se non riusciamo a scrivere è perché la trama non funziona, e non stiamo ascoltando i nostri personaggi. L’unica cosa che possiamo fare è lasciarci trasportare.

Il romanzo parla anche di crisi aziendali e difficoltà finanziarie. Quanto è stato importante per te esplorare la fragilità delle imprese familiari, specialmente in un settore competitivo come quello della moda?

Le imprese a carattere familiare molto spesso inciampano in grosse difficoltà, non per forza a causa loro, come è invece nel caso di Aurum, in cui Veronica per un suo tornaconto rema contro l’azienda di suo marito. La mia intenzione è di voler mostrare tramite Iris che, ce la si può fare anche in un mondo volubile come quello della moda. Iris sarà pure l’eccezione, o sarà la regola, chi lo sa, ma, nonostante i momenti bui lei ha lottato per ciò in cui credeva, per riportare l’azienda di famiglia allo splendore di prima.

Amore in passerella” esplora il sottile confine tra carriera e vita sentimentale. Pensi che trovare un equilibrio tra questi due aspetti sia un tema rilevante per il pubblico contemporaneo?

Trovare l’equilibrio tra vita sentimentale e lavorativa non è facile, ma è fondamentale. È un tema sensibile, lo so, ma non è detto che non si possa avere un’ottima carriera se si hanno legami sentimentali. Certo, questi due aspetti della vita non devo interferire tra di loro, dobbiamo essere noi capaci di scindere le due cose per trovare la serenità e il giusto equilibrio. 

Dove è possibile seguire sul web e sui social la tua attività di scrittrice?

È possibile trovarmi su:

Instagram, @tarastern_ts

Facebook, Tara Stern

Tik Tok, @tara.stern52

Dove è possibile acquistare il tuo libro ” Amore in passerella”?

Il mio romanzo è acquistabile su Amazon sia in cartaceo che in ebook, disponibile anche per Kindle Unlimited.

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