martedì, Novembre 26, 2024
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OLTRE IL BRIVIDO: A TU PER TU CON LUIGI OMAR MARTINUZZI

Come nasce il protagonista, l’agente dell’FBI John Bay, nella trama del romanzo “L’Attrazione del Buio”?

John Bay in realtà nasce in occasione de “L’ultimo respiro”, il mio primo libro che lo vede protagonista. Il mio intento era creare un personaggio umano, con pregi e difetti, paure e difficoltà da affrontare, che nel corso dei romanzi crescesse, imparasse e si evolvesse. Un po’ come dovrebbe fare l’essere umano dopo aver deciso di incarnarsi su questa terra.

Quali sono le sfide personali e i conflitti interiori che John Bay deve affrontare durante la storia?

John è in continua sfida con se stesso, sempre alla ricerca di superare i propri limiti sia fisici che emotivi. In questa nuova avventura, la vita lo porterà a toccare il fondo. Per risalire dal pozzo di umor nero in cui è sprofondato dovrà essere disposto a mettere in dubbio tutte le sue certezze, tutte le sue convinzioni, tutte le sue credenze e ad affrontare tutte le sue paure derivate da un passato recente davvero travagliato che sembra volersi ripresentare in maniera ciclica.

In che modo il tema della Legge dell’Attrazione viene integrato nella narrazione attraverso il personaggio di Frank Naturali?

Dopo le prime indagini sulle misteriose quanto macabre scritte effettuate col sangue trovate sulle scene del crimine, l’Fbi crede che il killer uccida basandosi sui principi della Legge dell’Attrazione. Frank Naturali sarà l’esperto di questa tematica che verrà interpellato per aiutare i federali nelle indagini. Con un costante botta e risposta tra John e Frank avremo modo di scoprire di più su questa affascinante e curiosa Legge.

Quali sono le caratteristiche chiave dei personaggi principali del romanzo, oltre a John Bay e Frank Naturali?

In generale, la caratterista chiave che tra l’altro accomuna un po’ tutti i personaggi è la loro “normalità”. Non ci sono supereroi in questo romanzo, ma ogni personaggio ha le proprie debolezze, i propri limiti, i propri pregi e i propri difetti che li rendono umani e che fanno entrare il lettore facilmente in empatia con loro.

Come la serie di omicidi agghiaccianti influisce sul percorso emotivo e psicologico del protagonista?

Come vi sentireste se nelle scene del crimine venissero lasciate delle lettere appositamente per voi dal serial killer? Lettere che vi sfidano e velatamente minacciano voi e i vostri affetti? Per John questa sarà l’indagine più difficile della sua carriera perché i suoi nervi, le sue emozioni, la sua salute mentale saranno messi a durissima prova.

Qual è il ruolo dell’ambientazione nella creazione dell’atmosfera oscura e tesa del romanzo?

La storia si volge a Springfield, Massachusetts, ma potrebbe svolgersi ovunque, perché ho costruito il romanzo in modo tale che l’ambientazione geografica non fosse fondamentale in quanto volevo che il luogo principale di questo viaggio per i lettori, fosse proprio all’interno della loro mente e delle loro emozioni attraverso la mente e le emozioni dei personaggi.

Come si è riuscito a bilanciare la suspense e il mistero con la riflessione psicologica e filosofica nel romanzo?

Da grande appassionato di romanzi thriller e da studioso di testi di Alchimia e Legge di Attrazione una notte mi sono chiesto: perché non amalgamare queste mie passioni al fine di creare un qualcosa che ancora non c’è? Anche se il lavoro di incastrare la Legge di Attrazione in un thriller è stato dispendioso di energie, il bilanciamento è avvenuto in maniera piuttosto naturale.

Quali sono alcuni dei momenti chiave della trama che mantengono il lettore incollato alle pagine?

Per la risposta a questa domanda c’è un alto rischio di spoiler, quindi mi limiterò a dire che in quasi tutti i capitoli ci sarà un effetto “cliffhanger”, ovvero che finiranno in un modo tale che anche se ci si ritrova a leggere alle tre di notte, stanchi e con la palpebra che cala, si farà fatica a posare il libro per la voglia di scoprire cosa succederà nel successivo.

In che modo il romanzo esplora i confini tra realtà e illusione, e quale messaggio cerca di comunicare ai lettori attraverso questo tema?

Le esperienze più o meno positive dei personaggi nel romanzo saranno degli ottimi esempi per esplorare questi confini. Semplificando al massimo, il messaggio che voglio lanciare ai lettori è che, ci piaccia o no, siamo responsabili di tutto ciò che fa parte della nostra realtà. È questione di energia. Se cambiamo i nostri pensieri e le nostre emozioni, cambierà anche la nostra energia e di conseguenza anche il mondo che ci circonda. Un esempio? Se si prova spesso rabbia, si crea un tipo di vibrazione alla quale l’universo risponderà creandoci ancora situazioni per le quali continueremo a provare rabbia. Il segreto è trovare il modo di trasmutare quella rabbia in un sentimento migliore.

Quali sono le principali lezioni o riflessioni che i personaggi traggono dall’affrontare i loro demoni interiori e le sfide esterne?

Riprendendo in parte la risposta alla domanda precedente, dico che una delle lezioni principali che impareranno i personaggi sarà appunto l’iniziare a sentirsi responsabili della loro realtà, senza incolpare sempre qualcosa o qualcuno delle cose che succedono nella loro vita, diventando consapevoli e cercando di cambiarla attraverso nuove abitudini, nuovi comportamenti, nuovi approcci e nuovi pensieri che creeranno nuove emozioni.

Come il tema dell’oscurità della psiche umana viene sviluppato e approfondito nel corso del romanzo?

Questo tema viene sviluppato soprattutto attraverso il serial killer e le motivazioni che lo spingono ad agire in un certo modo. Motivazioni che potrebbero venire da molto lontano e da conflitti relegati in un angolino della mente per non impazzire, ma che non possono essere dimenticati e che prima o poi riemergono.

Secondo te, quali sono gli elementi che rendono “L’Attrazione del Buio” un’opera unica nel genere dei thriller?

“L’attrazione del buio” è una fusione tra un manuale sulla Legge dell’Attrazione e un thriller mozzafiato. È un romanzo che sorprende e allo stesso tempo che farà crescere i suoi lettori. Una volta finito, non saranno più le stesse persone di quando l’hanno cominciato, ma questo solo se lo leggeranno con mente e cuore aperti.

Credi nella legge dell’attrazione ? Come mai hai deciso di toccare un argomento tanto delicato ?

Non credere nella Legge dell’attrazione è come non credere alla Legge di gravità. Sono due Leggi che esistono e che hanno le loro regole, bisogna soltanto sapere come funzionano (il mio nuovo romanzo cercherà, tra un colpo di scena e l’altro, di introdurre questa tematica ai lettori). Se la Legge di gravità ci insegna che cadere dal 8° piano ci farà fare una pessima esperienza… La Legge dell’attrazione ci insegna che i nostri pensieri e le nostre emozioni sono fondamentali, pertanto è bene indirizzare gli uni e le altre intenzionalmente verso il positivo. Avrei decine e decine di episodi da raccontare su come questa Legge sia efficiente. Perché toccare questo argomento? Credo che soprattutto in questo momento storico l’uomo abbia bisogno di tornare a sognare e di andare verso un miglioramento a tutto tondo della propria vita e attraverso la Legge dell’attrazione può farlo.

Dove è possibile sul web e sui social, seguire la tua carriera di scrittore?

Il mio sito è www.luigimartinuzzi.it che è una sorta di biglietto da visita dove si possono conoscere i miei romanzi. Poi gestisco una pagina Facebook e un profilo Instagram con il mio nome, dove i lettori possono trovare tutte le informazioni su firma copie, presentazioni ed eventi vari e interagire direttamente con me.

Quali sono i progetti per il futuro?

Nell’immediato futuro sicuramente promuovere “L’attrazione del buio” perché secondo me ha davvero tanto da dire e da dare e io vorrei che più persone possibile lo conoscano. Nel mentre, continuerò con la stesura di una nuova e folle storia.

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